|
Da: Dewey M. Dental
Anatomy.
St. Louis, C.V. Mosby Co. ,
1916.
Il primo molare
inferiore erompe tra i 6 e gli 11 anni di età e la chiusura
dell'apice è completa intorno ai 9-14 anni (Hillson 1998). E' di
solito l'elemento permanente di maggiori dimensioni dell'arcata
mandibolare (Wheeler 1978). La sua lunghezza media è 21.5mm
(Wheeler 1978). Tuttavia la variabilità dimensionale è ampia,
così come è molto variabile la differenza di lunghezza fra
radice mesiale e distale.
Nella
dentizione dei soggetti adulti il primo molare mandibolare
presenta spesso restauri estesi e risulta un frequente candidato
al trattamento endodontico (Carrotte 2004).
Corona
La corona dei
primi molari mandibolari (Wheeler 1978) è
pressochè quadrilatera, essendo un poco più larga in senso
mesio-distale che bucco-linguale. Vestibolarmente la
corona ha una forma trapezoidale, con base maggiore occlusale.
Occlusalmente ha forma esagonale, con i lati paralleli sui
contorni vestibolo-linguali. I lati mesiali e distali sono
arrotondati, essendo il mesiale leggermente più ampio. Il
contorno linguale è convesso e può essere caratterizzato da una
concavità intercuspidale. Anche il contorno vestibolare è
convesso e si distinguono due porzioni laterali ed una centrale
corrispondenti alle cuspidi, separate da solchi intercuspidali e
concavità. Le cuspidi, in ordine di dimensione decrescente, sono
la cuspide mesio-linguale, disto-linguale, mesio-vestibolare,
centro-vestibolare e disto-vestibolare (Wheeler 1978). Le
cuspidi vestibolari sono separate da quelle linguali da un solco
mesio-distale. Le cuspidi mesiali sono separate da quelle
distali da solchi principali, due vestibolari ed uno linguale.
Radice e cavità pulpari - Morfologia tipica
(Cfr. Tabelle 1-11)
I primi molari
mandibolari sono stati largamente studiati, con metodiche
diverse. Nella maggioranza dei casi il primo molare mandibolare
ha due radici ben sviluppate, una mesiale ed una distale, molto
ampie bucco-lingualmente e notevolmente separate alle estremità
apicali (Wu et al. 2000). Occasionalmente le radici
possono essere tre, di solito una mesiale e due distali, più
raramente due mesiali ed una distale. La radice accessoria è di
solito linguale (Sperber
& Moreau
1998)ed è denominata "radix
entomolaris" (Bolk
1915).
Può essere
presente unilateralmente o bilateralmente (Tratman 1938, De
Souza-Freitas et al. 1971; Somogyi-Csizmazia & Simons
1971), con prevalenza unilaterale nel sesso maschile e
bilaterale in quello femminile
(Tratman 1938; Tu et al. 2007).
Da: Calberson FL,
De Moor RJ, Deroose CA.The radix entomolaris and paramolaris:
clinical approach in endodontics. J Endod 2007; 33: 58–6.
De Moor et al.
(2004) osservarono che i primi molari mandibolari
occasionalmente presentavano una radice disto-linguale
aggiuntiva.
Tre radici nei primi molari inferiori furono trovate nel
3% dei casi da Ahmed
et al.
(2007),
nel 3% da Sperber & Moreau
(1998), nel 3.4% da
Curzon (1973) mentre
Curzon (1974) trovò una prevalenza del 21.7%.
Tu et al. (2007) riportarono una prevalenza del 20% nei
166 primi molari mandibolari esaminati, mentre Chen YC et al.
(2009) rilevarono una prevalenza del 9.9% su 293 elementi. Le
variabilità è fortemente influenzata da fattori razziali, tanto
che una terza radice è presente in meno del 5% di casi nella
razza bianca (Britannici, Olandesi, Tedeschi, Finnici ed altri
Europei), africana (Boscimani, Bantù, Senegalesi), negli
Eurasiatici e negli Indiani, mentre nelle popolazioni con tratti
mongolici, come Cinesi, Esquimesi e Nativi Americani, si trova
con una frequenza che va dal 5% ad oltre il 40%
(Somogyi-Csizmazia & Simons 1971;
Curzon 1974;
Vertucci & Williams 1974; Reichart & Metah 1981; (Walker &
Quackenbush 1985; Gulabivala et al. 2002).
In realtà già
Hess (1925)
e Barcker et al. (1974)
avevano osservato variazioni anatomiche rilevanti e
frequenti nei primi molari mandibolari inferiori.
Prendendo come
riferimento la tipologia più comune a due radici, si può dire
che il punto di biforcazione si trova circa 3 mm sotto la linea
cervicale. Sul tronco radicolare è presente una profonda
depressione di sviluppo buccale, che inizia alla biforcazione e
si estende facendosi progressivamente meno profonda in direzione
della linea cervicale, dove termina. Le aree buccali di entrambe
le radici sono mesialmente più ampie di quelle linguali. Sulle
superfici mesiali e distali di entrambe le radici sono presenti
depressioni di sviluppo che riducono lo spessore mesio-distale
in queste aree.
La radice
mesiale è solitamente ampia e si incurva mesialmente per un
tratto che va da un punto di poco inferiore alla linea cervicale
fino al terzo medio, da dove volge distalmente fino all'apice.
Il punto di maggior curvatura mesiale sporge mesialmente oltre
il colletto della corona. Il contorno distale della radice
mesiale è concavo dalla biforcazione fino all'apice. Il contorno
buccale scende rettilineo dalla linea cervicale fino ad un punto
vicino alla giunzione dei terzi cervicale e medio; da questo
punto e fino all'apice descrive poi una linea curva in direzione
linguale. Il contorno linguale della radice mesiale ha
inclinazione buccale, benchè sia quasi rettilineo dalla linea
cervicale fino alla giunzione dei terzi medio ed apicale; da
questo punto la curva si accentua e continua buccalmente. La
parete mesiale della radice è convessa nei margini buccale e
linguale, mentre nella parte centrale, come detto, presenta
un'ampia concavità che si estende per tutta la lunghezza della
radice. La sua forma appare come il risultato della fusione di
due radici connesse da uno strato di tessuto duro.
La radice
distale è meno curva della mesiale ed il suo asse ha solitamente
direzione distale dal colletto all'apice. Questa radice può
presentare un certo grado di curvatura al terzo apicale, che può
essere orientato mesialmente o distalmente.
Circa la
morfologia del sistema canalare del primo molare permanente
(Tabelle 2-6), la variabilità è notevole e di nuovo risente di
fattori razziali (Somogyi-Csizmazia & Simons 1971;
Sousa-Freitas et al.
1971; Curzon 1974; Reichart & Metah 1981; Walker 1988 ; Sert
et al. 2004; Ahmed et al. 2007 ; Tu et al.
2007).
Nella
maggioranza dei casi si osservano tre canali. Di solito due
canali si trovano nella radice mesiale, mentre un largo canale a
sezione ovale è presente nella radice distale (Yew & Chan 1993).
Il canale mesio-buccale ha solitamente il maggior grado di
curvatura (Wheeler 1978). Hess (1925) condusse
uno studio su 512 primi molari mandibolari e riportò che lo 0.3%
di essi aveva solo un canale, il 17.7% ne aveva due, il 78% ne
aveva tre, e il 4% ne aveva. Skidmore & Bjorndal (1971), Pineda
(1973) e Vertucci & Williams (1974) riportarono che nei primi
molari mandibolari con due radici la radice mesiale presentava
due canali con frequenza tra lo
0% e il 45% (Pineda 1973; Vertucci & Williams
1974.)
Dr. Mauro Venturi
Ma non
raramente nei primi molari mandibolari si osservano 4 canali. Ad
esempio Skidmore & Bjorndal (1971) osservarono un quarto canale
nel 33 % dei casi. Pineda & Kuttler (1972) e Vertucci
(1984) confermarono che i primi molari mandibolari contenevano 3
o 4 canali. Weine (1996) descrisse un primo molare mandibolare
la cui radice mesiale presentava 3 canali. Sperber & Moreau
(1998) osservarono 4 canali nel 25% dei casi in un campione di
480 primi molari inferiori.
Radice e cavità pulpari -
Varianti
anatomiche e dettagli morfologici
(Cfr. Tabelle 1-11)
Uno studio
clinico, condotto da Al-Nazhan (1999)in un gruppo etnico in
Arabia Saudita su 251 primi molari mandibolari con canali
radicolari trattati, riportò che il 6% degli elementi presentava
3 radici; il 58% degli elementi aveva quattro canali (due
mesiali e due distali) e il 42% aveva tre canali (due mesiali
e uno distale). Gulabivala et al. (2001)
rilevarono che il 10.1% di 139 primi molari
mandibolari mostrava tre radici, e l'89.9% due radici; inoltre
la maggioranza (91-96%) delle radici presentava uno o due
foramina apicali; nel terzo apicale vi era la maggior prevalenza
di canali laterali, come già rilevato da De Deus (1975)
.
Sono stati
molti i case reports che hanno segnalato morfologie canalari
inconsuete nei primi molari mandibolari. Nel 1974, Vertucci &
Williams (1974), così come Barker et al. (1974)
descrissero la presenza di un terzo canale mediano
indipendente nella radice mesiale. Un terzo canale mediano nelle
radici mesiali dei primi molari mandibolari fu trovato anche da
Vertucci (1984) nell'1% dei casi, da Goel
et al. (1991) nel 15% dei casi. Molti
altri studi hanno descritto canali aberranti nella radice
mesiale (Badanelli & Martinez-Berna 1979; Weine 1981; Bond et
al. 1988; Jacobsen et al. 1994; Holtzmann 1997;
Ricucci 1997; Beatty & Krell 2007).
D'altra partee,
Stroner et al. (1984) e Beatty &
Interian (1985) segnalarono un caso di terzo
canale in radici distali. Martinez-Berna & Bandanelli (1985)
osservarono due elementi con sei canali. Reeh (1998)
descrisse un caso con sette canali, quattro nella
radice mesiale e tre nella radice distale. Accanto a questi case
reports, sono stati pubblicati studi estesi che hanno
riscontrato la presenza di 4 o più canali. Nel 1981, Pomeranz
et al. (1981) osservarono questa evenienza in 12
elementi su 100, Fabra-Campos
(1985) in 4 casi su 145
e nel 1989 in 20 casi su 760 (Fabra-Campos
1989),
e
Goel et al. (1991) in 9 casi su 60.
Sebbene la
maggior parte dei canali C-shaped sia stata osservata nei
secondi molari
mandibolari,
Cooke & Cox
(1979)
descrissero questa tipologia di sistema canalare anche in primi
molari mandibolari.
Ogni radice
che contiene due o più canali può presentare comunicazioni tra
essi, ad esempio anastomosi trasverse o un istmo.
Nei primi molari mandibolari è frequente la presenza di queste
comunicazioni
soprattutto nella radice mesiale.
Cambruzzi &
Marshall
(1983),
trattando il tema della chirurgia endodontica su molari,
definirono "istmo" una comunicazione o anastomosi trasversa
stretta e nastriforme tra canali principali e sottolinearono
l'importanza di strumentarlo, detergerlo e otturarlo, in quanto
contiene polpa o residui pulpari e in caso di necrosi può
rappresentare un serbatoio batterico.
In particolare
la presenza di istmo riguarda elettivamente la regione apicale.
Hsu & Kim (1997) segnalarono che il numero
di casi con istmo cresceva, procedendo in direzione
corono-apicale, negli ultimi 5 mm delle radici dei molari
mandibolari. Le diverse forme di comunicazione fra canali
principali possono creare morfologie alquanto complesse, la cui
genesi va messa in relazione con lo sviluppo radicolare.
Hess (1925)
spiegava che la differenziazione dei canali radicolari
si osserva solo dopo che lo sviluppo della radice si è
completato, cioè dopo la chiusura dell'apice.
In funzione
della tipologia di sviluppo, la morfologia canalare della radice
mesiale (M) secondo Hess (1925) può essere
classificata in tre stadi:
- stadio 1: un
singolo largo canale si estende dalla camera pulpare all'apice
in assenza di deposizione di dentina secondaria;
- stadio 2:
inizio di differenziazione canalare con comparsa di aree di
deposizione di dentina secondaria, e/o di incrementi di
deposizione di dentina secondaria, così da far comparire
biforcazioni;
- stadio 3: la
differenziazione canalare è conclusa, avendo come esito la
completa divisione del sistema dei canali radicolari.
Hess W. Anatomy of the root canals of the teeth of the permanent
dentition, Part I. New York: William Wood & Co, 1925.
Modificato da: Peiris
HRD, Pitakotuwage TN, Takahashi M, Sasaki K, Kanazawa E. Root
canal morphology of mandibular permanent molars at different
ages. Int Endod J 2008; 41: 828-35
Come detto, i
primi molari mandibolari erompono tra i 6 e gli 11 anni di età,
e la chiusura dell'apice è completa intorno ai 9-14 anni
(Wheeler 1978). Il completamento della differenziazione dei
canali inizia 3-6 anni dopo il completamento della radice
(Peiris et al. 2008). All'età di 12-20
anni i primi molari mandibolari presentano tipologie miste di
morfologia canalare, per cui questo periodo sembra rappresentare
una fase di transizione verso la differenziazione dei canali
(Peiris et al. 2008). Durante questo periodo si verifica
all'interno del canale la deposizione di dentina secondaria in
direzione mesio-distale, con conseguente separazione e
differenziazione dei canali che, se originariamente presentavano
forma semplice, a questo punto presentano invece anastomosi
trasverse e comunicazioni quali quelle descritte da Hess 1925)
.
La
differenziazione si completa a circa 30-40 anni di età (Thomas
et al. 1993; Peiris et al. 2008).
I risultati in
letteratura confermano quanto descritto. Teixeira et al.
(2003) esaminarono 50 radici mesiali di primi
molari mandibolari, e nel 41% di esse trovarono un solo canale
mesiale.
Mannocci et al.
(2005) riportarono che, su 20 radici mesiali di
primi molari mandibolari, 17 avevano un istmo nei 5 mm apicali;
tra esse, solo 4 avevano un istmo continuo dalla estremità
coronale all'estremità apicale, mentre le altre 13 radici
mostravano estensioni della comunicazione istmica diverse e
variabili. Peiris et al. (Peiris et al. 2008)
osservarono
che le radici mesiali dei primi molari mandibolari avevano il
più delle volte un solo largo canale fino a 11-15 anni di età.
Se è vero che
nei
primi molari mandibolari è nella radice mesiale che più spesso si
osservano
comunicazioni inter-canalari, va anche detto che nella radice
distale lo stesso reperto è tutt'altro che eccezionale.
Gulabivala et al. (2001)
riscontrarono che le comunicazioni inter-canalari
erano più frequenti nelle radici mesiali (prevalenza del 69.2%)
che in quelle distali, dove tuttavia si riscontravano. Teixeira
et al. (2003) segnalarono la frequente
presenza di istmo, e la prevalente localizzazione negli ultimi
5 mm delle radici, nei molari mandibolari.
Vertucci
(2005) osservò che le radici mesiali dei primi molari mandibolari, sezionate a
3-4 mm dall'apice, evidenziavano un'istmo
nell'80% dei casi, mentre nelle radici distali sezionate allo
stesso livello la presenza di istmo si osservava nel 15% dei
casi. Ahmed et al.
(Ahmed et al. 2007)
rilevarono
comunicazioni inter-canalari nel 62% delle radici mesiali dei
primi molari mandibolari, mentre la prevalenza nelle
corrispondenti radici distali era dell'8%.
Dr. Mauro Venturi
Furri (2008) riportò che la confluenza dei canali
mesiali in primi molari mandibolari con tre canali era presente
nel 56% dei casi, mentre in quelli con 4 canali la prevalenza
era del 34%. Peiris et al. (2008) esaminarono 240
primi molari mandibolari e osservarono che tanto le
comunicazioni tra i canali principali quanto i canali laterali
erano reperti comuni nella radice mesiale dei primi molari
mandibolari ed erano comunque presenti, anche se poco frequenti,
nella radice distale; inoltre le comunicazioni erano più
frequenti nel terzo medio che nei terzi cervicale ed apicale;
infine i canali laterali si osservavano più spesso procedendo
verso l'apice, tanto che la loro prevalenza nel terzo apicale
era maggiore che nei terzi medio e coronale e nella regione
della forca considerati nel loro insieme.
Nei primi
molari mandibolari, oltre alla presenza di anastomosi tra i
canali principali, è possibile l'osservazione di comunicazioni
con l'area della forcazione.
Vertucci &
Anthony
(1986),
utilizzando il microscopio elettronico a scansione, trovarono
che il diametro delle aperture nell'area della forcazione
variava fra 4 e 720 µm. Il loro numero andava da 0 a più di 20
per campione; foramina sul pavimento della camera pulpare e
nell'area della forcazione furono trovati nel in 32% dei primi
molari mandibolari. Haznedaroglu et al.
(2003)
trovarono canali pervi nell'area della forcazione
nel 24% dei primi molari mandibolari esaminati.
Dr. Mauro Venturi
Wu et al.
(1990) esaminarono 180 elementi estratti di
tutte le tipologie (sia incisivi che canini, premolari e molari,
superiori e inferiori) e osservarono che il 25% dei canali a
circa 5 mm di distanza dall'apice mostrava sezione marcatamente
ovale, con un rapporto tra i diametri maggiore/minore
≥
2. In molti casi questo rapporto, procedendo in
direzone apicale, si riduceva e la sezione tendeva a divenire
rotonda. Questo tipo di morfologia interessava soprattutto la
radice mesiale: in casi di canale mesiale unico, era
marcatamente ovale il 92% delle sezioni a 5 mm dall'apice, e
solo il 20% delle sezioni a 1 mm dall'apice; in presenza di due
o più canali mesiali, era il mesio-buccale a presentare sezione
marcatamente ovale nel 50% dei casi a 5 mm di distanza
dall'apice, e di nuovo solo nel 25% dei casi a 1 mm dall'apice.
Wu et al.
(1990) valutarono la conicità dei canali
dei primi molari mandibolari, e rilevarono in visione
mesio-distale valori di 0.02-0.03 mm/mm nei canali mesiali e di
0.06 mm/mm nei canali distali; in visione bucco-linguale, i
canali distali mostravano conicità di 0.15 mm/mm, i canali
mesio-buccali e mesio-linguali di 0.06 mm/mm, e i canali mesiali
singoli di 0.42 0.06 mm/mm.
I canali
laterali, anche nei primi molari mandibolari, risultano più
frequenti nel terzo apicale. La
Tabella 11 riporta dati relativi
alla loro frequenza e localizzazione dei canali laterali nelle
radici mesiali e distali.
Circa la
presenza di uno o più foramina accessori nei canali dei primi
molari mandibolari,
Marroquin et al.
(Marroquin et al. 2004)
riportarono
frequenze che potevano superare il 25% dei casi nelle radici
mesiali, e il 18% nelle radici distali. Arora & Tewari (Arora & Tewari 2009)
rilevarono
prevalenza del 14% nelle radici mesiali e del 4% nelle radici
distali.
Da: Venturi M. An ex vivo
evaluation of a gutta-percha filling technique when used with
two endodontic sealers. Analysis of the filling of main and
lateral canals. J Endod 2008; 34: 1105-10.
Per quanto
concerne la morfologia delle regione apicale della radice, va
detto che i foramina apicali possono essere asimmetrici sia
nelle situazioni fisiologiche che in quelle patologiche, come
per esempio in conseguenza dell'adattamento del dente ad
attività funzionale (Kuttler 1955; Mizutani et al. 1992;
Morfis et al. 1994). Il rimodellamento costante
dell'apice della radice per riassorbimento esterno e apposizione
di cemento sembrano essere le cause più comuni di deviazione del
foramen principale (Blaskovic-Subat et al.
1992).
Martos et
al. (2009) determinarono la distanza fra
l'apice anatomico della radice e il foramen apicale maggiore,
nonchè la posizione del foramen apicale maggiore, in un campione
di primi e secondi molari mandibolari comprendente 170 radici
senza riassorbimento apicale, e fu riscontrato che la distanza
media tra foramen maggiore e apice anatomico della radice era di
0.80 ± 0.54 mm, e che la posizione del foramen maggiore era
centrata sull'apice della radice nel 33.4% dei casi.
In caso di
foramen fisiologico eccentrico, la distanza media dall'apice
anatomico è risultata variare fra 0.75 mm e 1 mm
(Gutierrez & Aguayo 1995; Marroquin et al. 2004; Arora &
Tewari 2009; Martos et al. 2009), potendo la distanza
massima arrivare fino a 3.10 mm (Martos et al. 2009).
La sezione del
foramen fisiologico nelle radici mesiali fu trovata ovale da
Marroquin et al.
(2004)
con prevalenza del 50.2-58.2%, e rotonda con
prevalenza del 32.4-47.4%, mentre nelle radici distali la
prevalenza delle sezioni ovali fu del 57.0-62.6%, quella delle
sezioni rotonde del 29.4-39.2%. Nei canali delle radici mesiali
gli stessi autori
(Marroquin
et al. 2004)
riscontrarono
che il valore medio del diametro massimo del foramen fisiologico
era compreso fra 0.23 e 0.31 mm, mentre nei canali delle radici
distali era compreso fra 0.23 e 0.34 mm%.
Arora & Tewari
(Arora & Tewari 2009)
misurarono
invece un valore medio di 0.26 mm nei canali delle radici
mesiali, e di 0.30 mm nei canali delle radici distali.
Rilevanza
clinica delle complessità anatomiche dei primi molari
mandibolari.
Le radici
larghe e piatte presentano con maggior frequenza canali multipli
e connessioni tra i canali. D'altra parte la larghezza della
radice è radiograficamente non determinabile, poichè il diametro
maggiore è orientato bucco-lingualmente. Una proiezione
parzialmente orientata in direzione mesio-distale o
disto-mesiale potrà fornire qualche informazione in merito. In
proiezione bucco-linguale, una radice larga e piatta può
presentarsi con uno sdoppiamento dell'interlinea corrispondente
al legamento parodontale, e inoltre può comparire come seconda
radice su una radiografia periapicale angolata. La divisione dei
canali può non essere evidente, soprattutto se sono sottili. Una
caratteristica rivelatrice, tuttavia, è l'assottigliamento dei
canali quando si dividono. Il fatto che, sulla radiografia, un
canale nel suo tragitto verso l'apice sembri scomparire
improvvisamente può essere prova di una sua divisione.
Una terza
radice dovrebbe normalmente essere evidente radiograficamente, e
questo succede in circa il 90% dei casi (Walker & Quackenbush
1985), ma occasionalmente, in ragione della piccola dimensione,
la radiografia può non consentire di individuarla. Anche in
questo caso, l'angolazione orizzontale o verticale della
proiezione può essere (Somogyi-Csizmazia & Simons 1971). Va considerato che l'immagine radiografica di un file
inserito in una radice accessoria può simulare la fuoriuscita
dello strumento attraverso una perforazione.
I canali
tubolari semplici, che sono i più frequenti nelle radici
distali, possono essere puliti in modo soddisfacente già dalla
sola preparazione meccanica, benchè non vi sia mai la certezza
che la preparazione abbia incluso l'intera anatomia originale
(Baumgartner & Cuenin 1992; Wakabayashi et al. 1995;
Tatsuta et al. 1999; Baugh & Wallace 2005). La
preparazione di questi canali può essere effettuata
efficacemente e in assenza di rischi con strumenti rotanti in
nichel-titanio. Non si può prescindere dagli stessi strumenti
anche in presenza di complessità anatomiche, ma vanno
riconosciute preventivamente ed affrontate con cautela e
procedure appropriate le situazioni cliniche che possono
determinarne la frattura: larghi canali con curve apicali nette,
oppure canali con tipologie II, III, VI e VIII secondo la
classificazione di Vertucci (1984) in cui due
canali si uniscono ad angolo acuto formando un canale unico più
stretto, o ancora canali ampi che divengono improvvisamente
stretti. Va anche considerato che i primi molari inferiori
possono presentare canali di notevole lunghezza, con curvature
accentuate, e piuttosto sottili. In queste situazioni gli
strumenti in nichel-titanio dovrebbero essere impiegati solo
dopo che la strumentazione manuale ha preliminarmente allargato
il canale, riducendo così la probabilità di provocare
deformazioni o fratture degli strumenti stessi.
In presenza di
tipologie canalari complesse, e soprattutto di ramificazioni
inter-canalari, può essere difficile ottenere una detersione
completa (Coffae & Brilliant 1975; Walton 1976; Biffi &
Rodrigues 1989).
In ultima analisi, il grado possibile di detersione delle
ramificazioni complesse è in relazione con l'entità della
complessità stessa (Biffi & Rodrigues 1989). L'uso prolungato
degli irriganti, preferibilmente con l'ausilio degli ultrasuoni
(Reynolds et al. 1987),
nonchè l'impiego di medicazioni canalari (Tatsuta et al.
1999; Wakabayashi et al. 1995), possono aiutare a
decontaminare le aree non strumentate.
Ovviamente, la
presenza di complessità anatomiche condiziona anche le scelte in
tema di otturazione canalare. L'otturazione di semplici canali
tubulari o conici può essere effettuata con minori difficoltà,
mentre la presenza di canali irregolari o con complesse
ramificazioni può comportare considerevoli problemi di
esecuzione (Wheeler 1978).
|
RADICE E CAVITA' PULPARI - TABELLE 1-11
Tabella
1. Studi
morfologici sui primi molari mandibolari. Numerosità - Metodi di indagine
(sono
stati escusi i case reports)
|
Autori |
Anno |
Numero denti |
Metodo
di indagine |
|
|
|
|
Taylor |
1899 |
119 |
ns |
Bolk |
1915 |
1713 |
ns |
Campbell |
1925 |
176 |
ns |
Hess |
1925 |
512 |
Repliche per iniezione di
vulcanite su denti estratti |
Fabian |
1928 |
1223 |
ns |
Hjelmman |
1929 |
200 |
ns |
Drennan |
1929 |
23 |
ns |
Shaw |
1931 |
68 |
ns |
Mueller |
1936 |
ns |
ns |
Tratman |
1938 |
1615
(Cina) |
ns |
937
(Cina) |
ns |
110
(Giava) |
ns |
453
(India) |
ns |
262
(Eurasia) |
ns |
168
(Giappone) |
ns |
149
(Malesia) |
ns |
475
(Malesia) |
ns |
303
(Malesia Singapore) |
ns |
64
(Giava Indonesia) |
ns |
Laband |
1941 |
134 |
ns |
Bajolet |
1949 |
ns |
ns |
Pedersen |
1949 |
64 |
ns |
|
|
|
ns |
Harada et al. |
1989 |
2331 |
ns |
De Souza-Freitas et
al. |
1971
|
844 |
ns |
233 |
ns |
Skidmore & Bjorndal |
1971 |
45 |
Repliche per iniezione di
poliestere su denti estratti |
Somogyi-Csizmazia
& Simmons |
1971 |
250 |
Radiografia |
Turner |
1971 |
263 |
ns |
1983 |
ns |
Curzon & Curzon |
1971 |
98 |
ns |
Sousa-Freitas et al. |
1971 |
ns |
|
Pineda & Kuttler |
1972 |
300 |
Radiografia in vitro |
Curzon |
1973 |
377 |
Radiografia |
Green |
1973 |
ns |
ns |
Curzon |
1974 |
69 |
ns |
Vertucci & Williams |
1974 |
100 |
Clearing |
Hochstetter |
1975 |
400 |
ns |
Vande Voorde et al. |
1975 |
136 |
Radiografia in vivo |
Jones |
1980 |
149 |
Radiografia in vivo |
52 |
Reichart & Metah |
1981 |
364 |
ns |
Hartwell & Bellizzi |
1982 |
846 |
Radiografia in vivo |
Fabra-Campos |
1985 |
145 |
Radiografia in vivo |
Walker & Quackenbush |
1985 |
213 |
Radiografia in vivo e clearing |
Walker |
1988 |
100 |
Radiografia in vivo e clearing |
Loh |
1990 |
304 |
|
Younes
et al. |
1990 |
385 |
Radiografia in vivo |
Ferraz & Pécora |
1992 |
105 |
Radiografia in vivo |
106 |
117 |
Yew & Chan |
1993 |
832 |
Radiografia in vivo |
Çaliskan et al. |
1995 |
100 |
Clearing e
stereomicroscopia |
Gutierrez & Aguayo |
1995 |
10 |
SEM |
Zaatar et al. |
1997 |
147 |
Radiografia in vivo |
Sperber & Moreau |
1998 |
480 |
Sezioni per usura |
Al-Nazhan |
1999 |
251 |
Radiografia in vivo |
Wu et al. |
2000 |
20
(tutti i molari mandibolari) |
Microscopia |
Gulabivala et al. |
2001 |
139 |
Clearing |
Wasti et al. |
2001 |
30 |
Clearing |
Gulabivala et al. |
2002 |
118 |
Clearing |
Teixeira et al. |
2003 |
50
(radici mesiali dei primi molari mandibolari) |
Sezioni
e microscopia |
Marroquin et al. |
2004 |
574
(tutti i molari mandibolari) |
Stereomicroscopia |
Sert & Bayirli |
2004 |
200 |
Clearing |
Sert et al. |
2004 |
200 |
Clearing |
Ahmed
et al. |
2007 |
100 |
Clearing |
Huang et al. |
2007 |
332 |
Radiografia in vivo |
Tu et al. |
2007 |
166 |
Radiografia in vivo |
Pattanshetti et al. |
2008 |
110 |
Radiografia in vivo |
Shahi et al. |
2008 |
209 |
Clearing |
Arora & Tewari |
2009 |
100 |
Stereomicroscopia |
Chen YC et al. |
2009 |
293 |
Radiografia in vitro |
Martos et al. |
2009 |
170
(tutti i molari mandibolari) |
Stereomicroscopia |
Schäfer et al. |
2009 |
1024 |
Radiografia in vitro |
ns = non
specificato
|
Tabella
2. Studi
morfologici sui primi molari mandibolari
Numerosità - Etnia / Nazione / Area - Numero radici - Numero
complessivo canali
|
Autori |
Anno |
Denti |
Etnia/nazione/
area |
Radici |
Canali |
1 |
2 |
3 |
4 |
2 |
3 |
4 |
Oltre
4 |
|
|
N° |
|
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Taylor |
1899 |
119 |
Regno Unito |
|
96.6 |
3.4 |
|
|
|
|
|
Bolk |
1915 |
1713 |
Olanda |
|
99.0 |
1.0 |
|
|
|
|
|
Campbell |
1925 |
176 |
Australia - Aborigeni |
|
100.0 |
0.0 |
|
|
|
|
|
Hess |
1925 |
512 |
ns |
|
|
|
|
|
4.0 |
|
|
Fabian |
1928 |
1223 |
Germania |
|
98.4 |
1.6 |
|
|
|
|
|
Hjelmman |
1929 |
200 |
Finlandia |
|
99.1 |
0.9 |
|
|
|
|
|
Drennan |
1929 |
23 |
Sud Africa - Boscimani |
|
100.0 |
0.0 |
|
|
|
|
|
Shaw |
1931 |
68 |
Africa - Bantu |
|
100.0 |
0.0 |
|
|
|
|
|
Mueller |
1936 |
ns |
Nord America |
|
|
|
|
17.7 |
78.0 |
4.3 |
|
Tratman |
1938 |
1615 |
Cina |
|
94.2 |
5.8 |
|
|
|
|
|
937 |
Cina |
|
92.1 |
7.9 |
|
|
|
|
|
110 |
Giava |
|
89.1 |
10.9 |
|
|
|
|
|
453 |
India |
|
99.8 |
0.2 |
|
|
|
|
|
262 |
Eurasia |
|
95.8 |
4.2 |
|
|
|
|
|
168 |
Giappone |
|
98.8 |
1.2 |
|
|
|
|
|
149 |
Malesia |
|
94.7 |
5.3 |
|
|
|
|
|
475 |
Malesia |
|
91.4 |
8.6 |
|
|
|
|
|
303 |
Malesia Singapore |
|
89.5 |
10.5 |
|
|
|
|
|
64 |
Giava Indonesia |
|
92.8 |
7.2 |
|
|
|
|
|
Laband |
1941 |
134 |
Malesia Borneo |
|
91.8 |
8.2 |
|
|
|
|
|
Bajolet |
1949 |
ns |
Madagascar Merina |
|
95 |
5 |
|
|
60.0 |
40.0 |
|
Pedersen |
1949 |
64 |
Groenlandia
Eskimo - Inuit |
|
87.5 |
12.5 |
|
|
|
|
|
Harada
et al. |
1969 |
2331 |
ns |
|
|
18.8 |
|
|
|
|
|
Somogyi-
Csizmazia
& Simmons |
1971 |
250 |
Canada - Indiani |
|
84.4 |
15.6 |
|
|
|
|
|
De
Souza-Freitas
et al. |
1971
|
844 |
Europa - Gruppi trapiantati |
|
|
3,2 |
|
|
|
|
|
233 |
Giappone |
|
|
17.8 |
|
|
|
|
|
Skidmore &
Bjorndahl |
1971 |
45 |
Razza bianca caucasica |
|
97.8 |
2.2 |
|
|
|
28.9 |
|
Turner |
1971 |
263 |
Aleutine - Eskimo |
|
68.0 |
32.0 |
|
|
|
|
|
1983 |
America - Indiani |
|
94.2 |
5.8 |
|
|
|
|
|
Curzon &
Curzon |
1971 |
98 |
Keewatin - Eskimo |
|
73.0 |
27.0 |
|
|
|
|
|
Sousa-Freitas et al. |
1971 |
ns |
Giappone |
|
77.3 |
22.7 |
|
|
|
|
|
Pineda &
Kuttler |
1972 |
300 |
Caucasici |
|
|
|
|
|
|
27.0 |
|
Curzon |
1973 |
377 |
Regno unito |
|
96.6 |
3.4 |
|
|
|
|
|
Green |
1973 |
ns |
Nord America |
|
|
|
|
|
|
8.0 |
|
Curzon |
1974 |
69 |
Baffin - Eskimo |
|
78.3 |
21.7 |
|
|
|
|
|
Vertucci &
Williams |
1974 |
100 |
Caucasici |
|
100 |
0.0 |
|
|
|
30.0 |
|
Hochstetter |
1975 |
400 |
Guam |
|
87.0 |
13.0 |
|
|
|
|
|
Vande Voorde
et al. |
1975 |
136 |
ns |
|
|
|
|
|
|
31.0 |
|
Jones |
1980 |
149 |
Malesia |
|
84.0 |
16.0 |
|
|
|
|
|
52 |
Cina |
|
86.6 |
13.4 |
|
|
|
|
|
Reichart &
Metah |
1981 |
364 |
Tailandia |
|
80.8 |
19.2 |
|
|
|
|
|
Barnaud |
1982 |
? |
Polinesia Tahiti |
|
97-99 |
1-3 |
|
|
|
|
|
Hartwell & Bellizzi |
1982 |
846 |
ns |
|
|
|
|
|
|
35.1 |
|
Stroner
et al. |
1984 |
1 |
ns |
|
|
100.0 |
|
|
|
|
100 |
Fabra-Campos |
1985 |
145 |
Spagna |
|
|
|
|
|
|
47.6 |
|
Beatty &
Interian |
1985 |
1 |
Nord America |
|
|
100.0 |
|
|
|
100 |
|
Walker &
Quackenbush |
1985 |
213 |
Cina Hong Kong |
|
85.4 |
14.6 |
|
|
|
|
|
Friedman
et al. |
1986 |
1 |
Israele |
|
|
|
|
|
|
|
100 |
Quackenbush |
1986 |
2 |
Cina Hong Kong |
|
|
100,0 |
|
|
|
|
100 |
Walker |
1988 |
100 |
Cina Hong Kong |
|
85.0 |
15.0 |
|
|
|
45. 0 |
|
Loh |
1990 |
304 |
Cina Singapore |
|
|
7.9 |
|
|
|
|
|
Younes
et al. |
1990 |
385 |
Arabia Saudita |
|
97.7 |
2.3 |
|
|
|
|
|
Ferraz &
Pécora |
1992 |
105 |
Giappone |
|
88.6 |
11.4 |
|
|
|
|
|
106 |
Africa |
|
97.2 |
2.8 |
|
|
|
|
|
117 |
Brasile |
|
95.8 |
4.2 |
|
|
|
|
|
Yew &
Chan |
1993 |
832 |
Cina |
|
78.5 |
21.5 |
|
|
|
31.5 |
|
Çaliskan
et al. |
1995 |
100 |
Turchia |
|
|
|
|
|
|
|
|
Gutierrez
& Aguayo |
1995 |
10 |
Cile |
|
100 |
|
|
|
100.0 |
0.0 |
|
Zaatar
et al. |
1997 |
147 |
Medio
oriente Kuwait |
|
97.3 |
2.7 |
|
|
|
29.9 |
|
Sperber &
Moreau |
1998 |
480 |
Senegal |
|
97.0 |
3.0 |
|
|
75.0 |
25.0 |
|
Al-Nazhan |
1999 |
251 |
Arabia Saudita |
|
94.03 |
5.97 |
|
|
42.2 |
57.8 |
|
Kimura & Matsumoto
|
2000 |
1 |
Giappone |
|
|
100 |
|
|
|
|
|
Wasti
et al. |
2001 |
30 |
Asia Pakistan |
|
|
|
|
|
|
47.0 |
|
Gualbivala
et al. |
2001 |
139 |
Birmania |
|
89.9 |
10.1 |
|
|
|
20.0 |
|
Gualbivala
et al. |
2002 |
118 |
Tailandia |
|
87.3 |
12.7 |
|
|
|
33.4 |
|
Sert & Bayirli |
2004 |
100 masc |
Turchia |
|
|
|
|
|
|
|
|
100
femm |
|
|
|
|
|
|
46.0 |
|
Sert et
al. |
2004 |
200 |
Turchia |
|
100 |
|
|
|
|
|
|
Ahmed
et al. |
2007 |
100 |
Sudan Khartoum |
3.0 |
94.0 |
3.0 |
|
|
|
|
|
Huang
et al. |
2007 |
332 |
Cina |
|
|
21,7 |
|
|
|
|
|
Tu et
al. |
2007 |
332 |
Cina Taiwan |
|
|
17.8 |
|
|
|
|
|
Pattanshetti
et al. |
2008 |
110 |
Kuwait Varie Nazionalità |
|
96.0 |
4.0 |
|
|
50.9 |
49.1 |
|
Shahi
et al. |
2008 |
209 |
Iran |
|
98.6 |
1.4 |
|
2.9 |
65.5 |
31.6 |
|
Arora &
Tewari
|
2009 |
100 |
India |
|
|
|
|
|
|
|
|
Chen YC
et al. |
2009 |
293 |
Cina Taiwan |
|
|
9.9 |
|
|
|
|
|
Schäfer
et al. |
2009 |
1024 |
Germania |
|
|
0,7 |
|
|
|
|
|
ns = non
specificato
|
Tabella
3.
Studi morfologici sui primi molari mandibolari
Numerosità - Numero radici - Numero canali per radice
|
Autori |
Anno |
Denti |
Radice
mesiale |
Radice
distale |
2a
Radice distale |
|
|
|
Radici
N° |
Canali |
Radici
N° |
1
canale |
2
canali |
3
canali |
Radici
N° |
1
canale |
|
|
|
1 |
2 |
3 |
Oltre
3 |
|
|
|
|
|
|
N° |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Stroner et al. |
1984 |
1 |
1 |
|
100.0 |
|
|
1 |
|
100.0 |
|
1 |
100.0 |
Beatty & Interian |
1985 |
1 |
1 |
100.0 |
|
|
|
1 |
|
100.0 |
|
1 |
100.0 |
Fabra-Campos |
1985 |
145 |
145 |
|
97.2 |
2.8 |
|
|
50.3 |
49.7 |
|
|
|
Friedman et al. |
1986 |
1 |
1 |
|
100.0 |
|
|
1 |
100.0 |
|
|
1 |
100.0 |
Quackenbush |
1986 |
2 |
2 |
|
100.0 |
|
|
2 |
50.0 |
50.0 |
50.0 |
1 |
100.0 |
Beatty & Krell |
1987 |
1 |
|
|
|
100.0 |
|
1 |
|
100.0 |
|
|
|
Çaliskan et al. |
1995 |
100 |
|
4.0
ψ |
95.91
ψ |
3.39
ψ |
|
|
60.46
ψ |
51.92
ψ |
1.69 ψ |
|
|
De Grood & Cunningham |
1997 |
1 |
|
|
100.0* |
|
|
|
|
100* |
|
|
|
Ricucci |
1997 |
1 |
|
|
100.0* |
|
|
|
|
|
|
|
|
Reeh |
1998 |
1 |
1 |
|
|
|
100.0 |
1 |
|
|
100.0 |
|
|
Sperber & Moreau |
1998 |
480 |
480 |
|
100.0 |
|
|
480 |
75.0 |
25.0 |
|
15 |
100.0 |
Al-Nazhan |
1999 |
251 |
251 |
|
100.0 |
|
|
251 |
42.2 |
57.8 |
|
15 |
6.0 |
Kimura &
Matsumoto |
2000 |
1 |
1 |
|
100.0 |
|
|
1 |
|
100.0 |
|
1 |
100.0 |
Gulabivala et al. |
2001 |
139 |
139 |
42.4 |
50.4 |
7.2 |
|
139 |
66.1 |
33,1 |
0.8 |
14 |
100.0 |
Wasti et al. |
2001 |
30 |
|
|
96.7 |
3.3 |
|
|
50.0 |
50.0 |
|
|
|
Gulabivala et al. |
2002 |
118
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Teixeira et al.
|
2003 |
50 |
|
41.0 |
59.0 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Baugh & Wallace |
2004 |
1 |
1 |
|
100.0* |
|
|
1 |
|
100.0 |
|
|
|
Sert & Bayirli |
2004 |
100
Maschi |
|
1.0 |
93.0 |
6.0 |
|
|
53.0 |
45.0 |
|
|
|
100
Femmine |
|
3.0 |
95.0 |
2.0 |
|
|
54.0 |
46.0 |
|
|
|
Sert et al. |
2004 |
200 |
|
2.0 |
94.0 |
4.0 |
|
|
53.5 |
45.5 |
1.0 |
|
|
Jung et al. |
2005 |
42 |
|
4.8 |
95.2 # |
|
|
|
|
|
|
|
|
Ahmed et al. |
2007 |
100 |
|
8.0 |
86.0 |
4.0 |
2.0 |
|
38.0 |
59.0 |
3.0 |
|
|
Barletta et al. |
2008 |
1 |
1 |
|
100.0 |
|
|
1 |
|
|
100.0 |
|
|
Furri |
2008 |
426 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Pattanshetti et al. |
2008 |
110 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Shahi et al. |
2008 |
209 |
|
2.9 |
96.2 |
0.9 |
|
|
65.6 |
34.4 |
|
|
|
ψ I dati
sono evidentemente erronei
* Tre
canali confluiscono in due
Ʊ
Tre canali confluiscono in uno
ɸ
I canali mesiali e distali si uniscono
#
20 di questi canali (47.6% del totale) erano confluenti in
uno solo, in vicinanza dell’apice (tipo II di Weine), altri
20 (47.6% del totale) erano distinti fino all’apice ((tipo
III di Weine)
|
Tabella
4.Classificazione di Weine (1996)
Studi morfologici sui primi
molari mandibolari
|
Autori |
Anno |
2 radici |
3 radici |
Canali
distali |
Radici Mesiali |
Radici Distali |
Radix entomolaris |
|
|
|
|
|
I |
II |
III |
IV |
I |
II |
III |
IV |
I |
|
|
N° |
N° |
N° |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Sperber &
Moreau |
1998 |
465 |
|
1 |
|
16.0 |
84.0 |
|
78.0 |
|
|
22.0 |
|
2 |
|
|
|
|
|
45.0 |
|
25.0 |
|
|
15 |
2 |
|
16.0 |
84.0 |
|
100 |
|
|
|
100 |
Jung et al. |
2005 |
42 |
|
|
4.8 |
47.6 |
47.6 |
|
|
|
|
|
|
Pattanshetti
et al. |
2008 |
110 |
|
|
52.3 |
24.1 |
19.1 |
4.5 |
|
74.5 |
25.5 |
|
|
Tabella 5.
Studi
morfologici sui primi molari mandibolari
Classificazione di Vertucci (1974) - Radici Mesiali
|
Autori |
Anno |
Radici |
Configurazioni |
|
|
|
I |
II |
III |
IV |
V |
VI |
VII |
VIII |
Configurazioni
Addizionali
|
|
|
N° |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
Vertucci |
1984 |
100 |
12.0 |
28.0 |
|
43.0 |
8.0 |
10.0 |
|
1.0 |
|
Çaliskan et al. |
1995 |
100 |
4.0
ψ |
37.3
ψ |
1.7
ψ |
5.0
ψ |
1.7
ψ |
6.8
ψ |
44.1
ψ |
3.4
ψ |
|
Wasti et al. |
2001 |
30 |
|
23.0 |
|
67.7 |
|
6.0 |
|
3.3 |
|
Gulabivala et al. |
2001 |
139 |
4.3 |
28.8 |
4.3 |
38.2 |
5.8 |
4.3 |
0.7 |
0.7 |
12.9 |
Gulabivala et al. |
2002 |
118 |
3.4 |
21.2 |
9.3 |
50.8 |
1.7 |
6.8 |
|
1.7 |
5.1 |
Sert & Bayirli |
2004 |
100 Maschi |
1.0 |
47.0 |
5.0 |
41.0 |
|
|
|
3.0 |
3.0 |
100 Femmine |
3.0 |
41.0 |
5.0 |
45.0 |
2.0 |
2.0 |
|
|
2.0 |
Sert et al. |
2004 |
200 |
2.0 |
44.0 |
5.0 |
43.0 |
1.0 |
1.0 |
|
1.5 |
2.5 |
Ahmed et al. |
2007 |
100 |
3.0 |
14.0 |
1.0 |
73.0 |
1.0 |
0.0 |
1.0 |
2.0 |
|
Shahi et al. |
2008 |
212 |
2.9 |
40.7 |
0.5 |
52.1 |
3.8 |
|
|
|
5.0 |
Peiris et al. |
2008 |
177 |
2.8 |
24.9 |
3.4 |
60.5 |
1.7 |
1.7 |
0.5 |
1.1 |
3.4 |
ψ I dati
riportati sono
evidentemente erronei
|
Tabella 6.
Studi morfologici sui primi molari mandibolari
Classificazione Vertucci (1974) - Radici Distali
|
Autori |
Anno |
Radici |
Configurazioni |
|
|
|
I |
II |
III |
IV |
V |
VI |
VII |
VIII |
Configurazioni
Addizionali
|
|
|
N° |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
Vertucci |
1984 |
100 |
70.0 |
15.0 |
|
5.0 |
8.0 |
2.0 |
|
|
|
Çaliskan
et al.
(Percentuali sbagliate) |
1995 |
100 |
60.46
ψ |
33.29
ψ |
1.69
ψ |
10.17
ψ |
5.08
ψ |
|
1.69
ψ |
1.69
ψ |
|
Gulabivala et al. |
2001 |
153 |
69.3 |
14.4 |
2.0 |
9.1 |
2.6 |
2.0 |
|
|
0.6 |
Wasti F |
2001 |
30 |
30.0 |
26.7 |
|
20.0 |
20.0 |
3.3 |
|
|
|
Gulabivala et al. |
2002 |
133 |
73.0 |
3.8 |
3.8 |
13.5 |
2.2 |
|
|
1.5 |
2.2 |
Sert & Bayirli |
2004 |
100 Maschi |
53.0 |
12.0 |
24.0 |
6.0 |
3.0 |
|
|
2.0 |
|
100 (Woman) |
54.0 |
13.0 |
18.0 |
13.0 |
2.0 |
|
|
|
|
Sert et al. |
2004 |
200 |
53.5 |
12.5 |
21.0 |
9.5 |
2.5 |
|
|
1.0 |
|
Ahmed et al. |
2007 |
100 |
38.0 |
28.0 |
|
22.0 |
1.0 |
6.0 |
|
3.0 |
2.0 |
Shahi et al. |
2008 |
209 |
68.4 |
12.0 |
1.9 |
17.2 |
0.5 |
|
|
|
|
Peiris et al. |
2008 |
177 |
71.8 |
1.1 |
6.8 |
7.9 |
10.2 |
1.1 |
0.5 |
|
0.5 |
ψ I dati
riportati sono evidentemente erronei
|
Tabella 7. Studi morfologici sui primi molari mandibolari
Distributione delle anastomosi transverse
|
Autore |
Anno |
Denti |
Radici |
Confluenze
|
Radice
Mesiale |
Radice
Distale |
Totale |
Cerv |
Med |
Ap |
Totale |
Cerv |
Med |
Ap |
|
|
N° |
N° |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
Vertucci |
1984 |
100 |
|
63.0 |
|
12.0 |
75.0 |
13.0 |
|
10.0 |
72.0 |
18.0 |
Çaliskan et al. |
1995 |
100 |
|
|
50.8 |
|
|
|
22.1 |
|
|
|
Wasti et al. |
2001 |
30 |
|
39.8 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Gulabivala et al. |
2001 |
139 |
139
Rad
Mes |
|
51.8 |
|
|
|
|
|
|
|
153
Rad
Mes |
|
9.1 |
|
|
|
|
|
|
|
Gulabivala et al. |
2002 |
118
|
251 Radici |
39.8 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Sert &
Bayirli |
2004 |
100 Maschi |
|
|
89.0 |
23.6 |
41.6 |
34.8 |
22.0 |
27.3 |
50.0 |
22.7 |
100
Femmine |
|
|
43.0 |
25.6 |
32.55 |
41.9 |
22.0 |
31.8 |
50.0 |
18.2 |
Sert et al. |
2004 |
200 |
|
|
66.0 |
24.2 |
38.63 |
37.1 |
22.0 |
29.5 |
50.0 |
20.5 |
Ahmed et al. |
2007 |
100 |
|
51.5 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Furri |
2008 |
426 |
|
69.2 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Tabella
8.
Studi
morfologici sui primi molari mandibolari
Radice mesiale
- Presenza
di istmo
|
Autori |
Anno |
Numero
radici |
Metodo usato |
Istmo
(%) |
Distanza dall’apice
(mm) |
Skidmore & Bjørndal |
1971 |
45 |
Repliche in resina |
6.0 |
ns
(terzo coronale) |
18.0
|
ns
(terzo medio) |
60.0
|
ns
(terzo apicale) |
Cambruzzi & Marshall |
1983 |
108 |
ns |
60.2 |
3 mm |
Vertucci |
1984 |
100 |
Stereomicroscopia |
12.0 |
ns
(terzo coronale) |
75.0 |
ns
(terzo medio) |
13.0 |
ns
(terzo apicale) |
Hsu & Kim |
1997 |
ns |
Stereomicroscopia |
6.0 |
1 |
30.0 |
2 |
64.0 |
3 |
80.0 |
4 |
80.0 |
5
|
Teixeira et al.
|
2003 |
50 |
Stereomicroscopia |
6.7 |
1 |
11.9 |
2 |
20.6 |
3 |
30.3 |
4 |
33.3 |
5
|
32.4 |
6 |
Jung et al. |
2005 |
42 |
Stereomicroscopia |
37.5 |
2 |
55.0 |
3 |
65.0 |
4 |
52.5 |
5 |
Mannocci et al. |
2005 |
20 |
Micro TAC |
17.2 |
1 |
36.7 |
2 |
50.2 |
3 |
33.0 |
4 |
34.7 |
5
|
ns = non specificato |
Tabella 9. Studi morfologici sui primi molari
mandibolari
Numero di foramina apicali
|
|
|
|
|
Totale |
Radice mesiale |
Radice distale |
|
|
|
|
1 |
2 |
3 |
1 |
2 |
3 |
oltre 3 |
1 |
2 |
3 |
oltre 3 |
Autori |
Anno |
Numero denti |
Numero
Radici |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
Gutierrez & Aguayo |
1995 |
10 |
20 |
|
|
|
50.0 |
50.0 |
40.0 |
60.0 |
Gulabivala et al. |
2001 |
139 |
292 |
64.4 |
31.8 |
3.8 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Marroquin
et al. |
2004 |
286 |
ns |
|
|
|
12.9 |
87.1 |
|
|
39.6 |
60.4 |
|
|
Ahmed
et al. |
2007 |
100 |
ns |
|
|
17.0 |
71.0 |
11.0 |
1.0 |
65.0 |
31.0 |
4.0 |
|
|
Arora &
Tewari |
2009 |
100 |
ns |
|
|
|
33.0 |
46.0 |
16.0 |
5.0 |
75.0 |
22 .0 |
2 .0 |
1.0 |
ns = non
specificato
|
Tabella 10. Studi
morfologici sui primi molari mandibolari
Caratteristiche dei foramina apicali
|
Autori |
Anno |
Denti |
Radice mesiale |
Radice distale |
|
|
N° |
Posizione |
Delta
Apicale |
Posizione |
Delta
Apicale |
|
|
|
Centrale |
Eccentrica |
|
Centrale |
Eccentrica |
|
|
|
|
% |
% |
% |
% |
% |
% |
Vertucci |
1984 |
100 |
|
|
10 |
|
|
14.0 |
Çaliskan et al.
|
1995 |
100 |
72.9 |
27.1 |
8.5 |
52.5 |
47.5 |
10.2 |
Gutierrez & Aguayo |
1995 |
10 |
|
100 |
|
|
100 |
|
Sert & Bayirli |
2004 |
100 Maschi |
36.0 |
64.0 |
19 |
48.0 |
62.0 |
22 .0 |
100
Femmine |
29.0 |
71.0 |
6.0 |
38.0 |
62.0 |
6.0 |
Sert et al. |
2004 |
200 |
67.5 |
32.5 |
12.5 |
43.0 |
57.0 |
14.0 |
Ahmed et al. |
2007 |
100 |
21.0 |
79.0 |
|
|
|
|
* Dati evidentemente errati |
Tabella
11. Studi
morfologici sui primi molari mandibolari
Canali laterali
|
|
|
|
|
Radice Mesiale |
Autori |
Anno |
Denti |
Radici |
Canali con canali laterali |
Totale Canali laterali |
3° apicale |
3° medio |
3° coronale |
Canali
forcazione |
|
|
N° |
N° |
% |
N° |
% |
% |
% |
N° |
Vertucci |
1984 |
100 |
ns |
|
45 |
54.4 |
12.2 |
10.4 |
|
Çaliskan et al.
|
1995 |
100 |
ns |
25.4 |
|
|
|
|
|
Gulabivala et al. |
2002 |
118 |
251 |
3.2 |
4 |
1.6 |
|
|
|
Sert & Bayirli |
2004 |
100
Maschi |
ns |
|
37 |
64.9 |
21.6 |
13.5 |
|
100
Femmine |
ns |
|
18 |
72.3 |
16.7 |
11.1 |
22 |
Sert et al. |
2004 |
200 |
ns |
|
55 |
12.8 |
20.0 |
67.7 |
22 |
Ahmed et al. |
2007 |
100 |
ns |
|
|
28.0 |
13.0 |
11.0 |
|
|
|
|
|
|
Radice distale |
Autori |
Anno |
Denti
|
Radici
Totale |
Canali con canali laterali |
Totale Canali laterali |
3° apicale |
3° medio |
3° coronale |
Canali
forcazione |
|
|
N° |
N° |
% |
N° |
% |
% |
% |
N° |
Vertucci |
1984 |
100 |
ns |
|
30 |
57.9 |
10.4 |
8.7 |
|
Çaliskan et al.
|
1995 |
100 |
|
33.9 |
|
|
|
|
|
Gulabivala et al. |
2002 |
118 |
251 |
|
4 |
1.6 |
|
|
|
Sert & Bayirli |
2004 |
100
Maschi |
ns |
|
28 |
71.4 |
28.6 |
|
28 |
100
Femmine |
ns |
|
17 |
52.9 |
35.3 |
11.8 |
|
Sert et al. |
2004 |
200 |
ns |
|
|
|
|
|
|
Ahmed et al. |
2007 |
100 |
ns |
|
45 |
4. 5 |
31.1 |
64.4 |
28 |
|
|
|
|
Radice Mesiale e Radice distale |
Autori |
Anno |
Denti |
Radici |
Canali con canali laterali |
Totale Canali laterali |
3° apicale |
3° medio |
3° coronale |
Canali
forcazione |
Gulabivala et al. |
2001 |
139 |
292 |
54 |
|
10.9% |
4.5% |
3.0% |
|
ns = non specificato
|
REFERENCES
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Yahia NA, Ibrahim YE. Root and canal morphology of permanent mandibular
molars in a Sudanese population. Int Endod J 2007; 40: 766-71.
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conductos. In Lasala A.’s Endodoncia, 5th Edn. Barcelona, 1979.
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Bolk L. Bemerkungen uber Wurzelvariationen am mensch-lichen unteren
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Bond J, Hartwell G, Donnelly J, Portell F. Clinical management of middle
mesial root canals in mandibular molars. J Endod 1988; 14: 312-4.
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