CAVITA' DI ACCESSO
From: Stock CJR, Gulabivala K, Walker RT, Goodman JR, eds. Color Atlas and Text of Endodontics, 2nd edn. Mosby-Wolfe, London 1995.
Si vedono frequentemente complicanze legate ad errori di esecuzione nell'apertura della cavità di accesso. Si tratta a volte di errori per difetto, cioè per insufficiente ampiezza dell'apertura. O di errori per eccesso, legati a una eccessiva ampiezza dell'apertura, con indebolimento della struttura dell'elemento, perdita della morfologia camerale e conseguente smarrimento dell'orientamento, perforazioni.
In realtà non è difficile aprire una camera pulpare correttamente. Poche scelte razionali rendono quasi impossibile commettere errori significativi. E' sufficiente lasciarsi guidare da una Rx endorale preliminare, usare strumenti adeguati e manovre prive di rischi. All'interno della camera pulpare, e in particolare sul pavimento camerale, andrebbero usati strumenti poco aggressivi, come frese con capacità di taglio solo laterale.
Quando occorre lavorare con frese attive o con punte ad ultrasuoni sul pavimento camerale, la visione ingrandita aiuta moltissimo. La ricerca degli imbocchi va poi effettuata con sondaggio manuale.
L'apertura della cavità di accesso è un momento strettamente collegato alla strumentazione dei canali radicolari. In linea generale la forma di comodo dovrebbe consentire agli strumenti un percorso rettilineo nella porzione coronale del canale, in modo da evitare interferenze prossimali al lavoro che è effettuato dagli strumenti, manuali o rotanti, nel terzo apicale. In realtà, disponiamo di strumenti più flessibili e taglienti rispetto al passato, e inoltre le tecniche di sagomatura e di otturazione in endodonzia sono state affinate nel tempo, per cui è oggi possibile effettuare aperture camerali più conservative rispetto agli accessi tradizionali, con notevole risparmio di tessuto dentale.
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